L’anfiteatro romano di Alba Fucens è una testimonianza straordinaria dell’ingegneria e dell’architettura dell’antica Roma, situato nell’area archeologica di Alba Fucens, nel comune di Massa d’Albe, in Abruzzo. Questo monumento offre una finestra sul passato, permettendoci di comprendere le dinamiche sociali, culturali e politiche di una delle colonie romane più importanti dell’Italia centrale.

Origini e Costruzione dell’Anfiteatro

L’anfiteatro fu edificato dopo il 38 d.C., successivamente alla morte di Nevio Sutorio Macrone, un influente prefetto del pretorio e prefetto dei vigili sotto l’imperatore Tiberio. Macrone, originario di Alba Fucens, si tolse la vita per evitare la confisca dei suoi beni da parte dell’imperatore Caligola. Nel suo testamento, destinò parte delle sue ricchezze alla costruzione di un anfiteatro nella sua città natale. La struttura fu in parte scavata nella roccia del colle di San Pietro e in parte costruita utilizzando materiali recuperati da domus preesistenti

Storia di Alba Fucens

Fondata alla fine del IV secolo a.C. nel territorio degli Equi, dopo la loro sconfitta per mano dei Romani, Alba Fucens occupava una posizione strategica per il controllo dell’Italia centrale. La città era racchiusa da una cinta muraria lunga circa 2,9 chilometri, costruita con massi poligonali perfettamente incastonati. Le porte principali erano la Porta Massima, rivolta sulla via Valeria, la Porta di Massa, che conduceva ad Aveia nei Vestini, e la Porta Fellonica, sul versante della Res publica Aequiculanorum.

Alba Fucens fu scelta dai Romani come luogo di detenzione per prigionieri di guerra illustri, tra cui Siface re di Numidia, Bituito re degli Arverni e Perseo di Macedonia, ultimo re di Macedonia prima dell’annessione alla Repubblica romana.

Declino e Abbandono

La città iniziò a declinare progressivamente, in particolare dopo un grave terremoto nella prima metà del VI secolo e in coincidenza con il dominio longobardo dell’area marsicana e del Fucino. Questo favorì lo sviluppo del borgo medievale di Albe sul dominante colle di San Nicola a oltre 1.000 metri di altitudine. L’anfiteatro, come gran parte della città, fu abbandonato e cadde in rovina.

Riscoperta e Scavi Archeologici

La riscoperta del sito e i primi scavi sistematici avvennero nel 1949 ad opera di un gruppo di archeologi belgi dell’Università Cattolica di Lovanio, guidati da Fernand De Visscher, e del Centro belga di ricerche archeologiche diretto da Joseph Mertens. Questi scavi riportarono alla luce gran parte dell’impianto urbano, compreso l’anfiteatro. Le ricerche hanno permesso di comprendere meglio la struttura e la funzione dell’anfiteatro, rivelando dettagli sulla sua costruzione e sull’uso degli spazi.

Descrizione Architettonica

L’anfiteatro è situato a circa 990 metri di altitudine sulla collina di San Pietro, non distante dall’omonima chiesa romanica. La sua forma ellittica, con asse maggiore di 96 metri e asse minore di 79 metri, offre uno spazio dell’arena equivalente a circa la metà di quello dell’anfiteatro Flavio. La capacità stimata era di circa 5.000 spettatori. Le gradinate erano protette da parapetti durante gli spettacoli gladiatori o con animali. Sotto la gradinata di destra, rispetto all’ingresso principale, si trova un cunicolo utilizzato dalla servitù.

Alle estremità dell’anfiteatro si trovano due ingressi. Quello monumentale, sul lato della città, presenta sopra l’arco un’iscrizione latina che ricorda il legato testamentario di Macrone, grazie al quale fu possibile edificare l’opera. Poco prima dell’arena, accanto all’ingresso principale, ci sono i resti di alcune abitazioni preesistenti di epoca repubblicana.

Gestione Attuale e Valorizzazione

Oggi, l’anfiteatro di Alba Fucens è parte integrante dell’area archeologica gestita dal Ministero della Cultura italiano. Il sito è aperto al pubblico e rappresenta una delle attrazioni principali per i visitatori interessati alla storia romana e all’archeologia. Eventi culturali, come rappresentazioni teatrali e concerti, vengono organizzati periodicamente all’interno dell’anfiteatro, contribuendo alla sua valorizzazione e promozione.